Sabato sera eravamo lì. Eravamo là io, Giacomo, Elena e le mie bellissime scarpe con i lacci disegnati a raccontare alla gente qualcosa a proposito della patafisica e dello scrivere un libro, mentre Valentina e Pamela distribuivano libri e volantini come focacce mattutine e il sole e il sale ci decoravano la pelle.
Il fatto di essere uno scrittore non giustifica l'avere dei lacci disegnati sulle scarpe. E neppure il fare uno spettacolo improvvisato per più della metà, con una discreta quantità di alcool in corpo.
Ma è tremendamente divertente.
(tutto questo, tra l'altro, non giustifica neanche il sentire la mancanza di persone che non si conoscono)
giacomo: cercate di capire
siamo scrittori
facciamo il cazzo che ci pare
decidiamo sul momento cosa leggere e cosa no
decidiamo mentre leggiamo se continuare a leggere o no
prepararsi prima
è roba per gente che spreme il dentifricio dal fondo.
(cioé me)
lorenzo: non dico altro perché non vorrei risultare originale.
5 commenti:
nel manifesto sembrate tutti ispirati, o ispiranti...punti di vista...
non è che almeno tu mi riusciresti a rimediare un volantino? Grazie..
Mi spiace, sono riuscito ad averne solo uno per me :-P.
sigh
Ho comprato la rivoltella, gliel'ho puntata alla tempia, le ho sparato, sono fuggito a Calella e mi sono risposato.
Tutto questo, tra l'altro, non giustifica neanche il sentire la mancanza di lacci che non si possiedono.
Ma è normale.
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