sabato, marzo 17, 2007

Era una notte buia e tempestosa? No.

(Ho visto Cass. Non rivedrò Cass. )

Mi piacciono così tanto le parole che a volte mi illudo possano servire a qualcosa. Aggiungo inoltre questi sbalzi d'umore ("mestruazioni a cascata" diciamo noi maschi che non ne capiamo un cazzo) e il mescolare confuso della lavatrice, di là in cucina.
Mi innamoro solo delle storie.


La frase è di Edward George Bulwer-Lytton, e la storia non l'ho scritta io

Ho sempre sognato che Snoopy continuasse la sua storia:

PARTE PRIMA
Era una notte buia e tempestosa. A un tratto echeggiò uno sparo! Una porta sbatté. La ragazza lanciò un grido.
Improvvisamente, apparve all'orizzonte una nave pirata. Mentre milioni di persone morivano di fame, il re viveva nel lusso.
Intanto, in una piccola fattoria del Kansas, cresceva un ragazzo.

PARTE SECONDA
Cadeva una neve leggera, e la fanciulla con lo scialle a brandelli non aveva venduto una violetta in tutto il giorno.
In quel preciso momento, un giovane interno all'Ospedale Civico stava facendo una importante scoperta. La misteriosa paziente della stanza 213 si era finalmente svegliata. Emise un debole lamento. Era possibile che si trattasse della sorella del ragazzo del Kansas che amava la fanciulla con lo scialle a brandelli che era la figlia della ragazza che era sfuggita ai pirati?
L'interno aggrottò la fronte.
"Avanti!" gridò il capo-mandria, e quarantamila capi di bestiame scesero rombando sul piccolo accampamento. I due uomini rotolarono a terra dibattendosi fra gli zoccoli micidiali. Un sinistro e un destro. Un sinistro. Ancora un sinistro e un destro. Un uppercut alla mascella. La lotta era finita. E così il ranch fu salvo.
Il giovane interno sedeva solo in un angolo del caffè. Aveva imparato la medicina, ma, ciò che è più importante, aveva imparato qualcosa sulla vita.






(Ho rivisto Cass.)

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