domenica, aprile 16, 2006

L'importante è scrivere

L'articolo che avrei scritto se facessi il giornalista:

Grazie Italia: continui ad intrattenerci.

Nel belpaese il paradosso, si sa, non passa mai di moda. La sinistra ha perso pur vincendo, o ha vinto pur perdendo. Ha perso la faccia di fronte a se stessa e a mezzo mondo che la dava per larga vincente contro un avversario considerato allo stremo, ma ha pur sempre vinto le elezioni con una maggioranza risicata. Si fosse votato con il sistema maggioritario, a quest'ora si parlerebbe del nuovo governo Berlusconi. La notte tra lunedì e martedì le strade d'Italia erano invase da giovani sinistroidi in cerca di consolazioni alcoliche, si stava consumando la più classica delle tragedie all'italiana: la sinistra che al pomeriggio sembra stravincere, poi il margine di vantaggio che si assottiglia sempre di più fino quasi al pareggio (per i sinistroidi: la vittoria altrui), infine la baraonda finale dove tutti (i politici e i loro partiti) vincevano e tutti (gli italiani) perdevano.
Resta l'immagine di un paese spaccato in due. Pensavo che la separazione fosse tra chi ha paura della sinistra e chi la vota non credendoci (il resto del paese, si sa, vota come se tifasse), ma forse mi sbagliavo: il paese è diviso tra Berlusconi e non Berlusconi. Ed è qui che sta la maggiore sconfitta di quanti lo davano per spacciato: se queste elezioni erano un referendum sul cavaliere, beh, lui ha quasi vinto. E l'autolesionismo del popolo della sinistra unito ai media ha tolto quel "quasi". (in fondo quanti di voi credono che il governo Prodi durerà più di un anno o due?)
Ci si chiede allora cosa mai potrà cambiare in quest'Italietta sempre più italietta governata dagli over sessanta. Per ora è il solito caos: accuse di brogli, proposte di grande coalizione, ripicche, richieste, l'economia che scende e il debito che sale. All'estero ci guardano e continuano a divertirsi.
Ma mi faccio portavoce di una domanda che, a livello più personale, molti si saranno fatti: e adesso? Vale la pena continuare a lottare in un paese che più rallenta e si abbruttisce e più si guarda allo specchio senza far nulla? O sarebbe meglio andare a cercar fortuna da un'altra parte? Ad ognuno la sua scelta.

Questa settimana è stato arrestato Provenzano, Seymour Hersh ha rivelato i piani segreti del Pentagono per attaccare l'Iran, c'è stato un rimpasto di governo in Spagna, in Russia è stato ucciso uno studente senegalese, Ehud Olmert è diventato primo ministo in Israle.
Dopo la sbornia elettorale, vi prego, torniamo alla realtà.


Andrà tutto a posto? Ah, penso che me la caverò. Sai, a parte il fatto che mi vogliono per linciarmi, la polizia mi ricerca, c'è in giro un mostro e io sono disoccupato, me la cavo, sì: tutto il resto va bene.
(W. Allen in "Ombra e nebbia")

10 commenti:

Anonimo ha detto...

sei piuttosto ottimista (un anno o due, eh?).
beh, da sinistroide in una famiglia di oramai convinti berlusconiani, l'esilio mi sembra la soluzione migliore.
ma aspetto ancora un po'.
baci*

PS: qui forzaitalia (e non la cdl, solo forzaitalia!) ha preso il 63%. mah!

Anonimo ha detto...

io rimango per la linea antidemocratica di colpo di stato mirato a rinnovare la classe politica.
poi mio padre mi contesta - da irritantissimo moderato qual è- che è una manovra tipica delle destre.

valuto possibilità di emigrazione come nella notte tra lunedì e martedì in cui non mi sono data all'alcol ma al tabagismo sfrenato su un marciapiede casteddaio, sotto una oltremodo triste pioggerellina insieme a due fedeli personaggi altrettanto disperati.
la questione gravita intorno a due sostanziali possibilità: o mi do alla latitanza nel supramonte rinnovando la tradizione culturale del sequestro o altrimenti la scelta più logica sarebbero i paesi scandinavi, solo che io soffro troppo il freddo.

il problema che metà degli italiani sono dei papponi discretamente stupidi. l'altra metà hanno un senso del ridicolo troppo spiccato e finisce per divertisi anche con personaggi e situazioni patetiche.

il bel paese è una repubblica delle banane.

Anonimo ha detto...

forse il problema vero sono le persone che giudicano più di 25 milioni di persone come "papponi discretamente stupidi"... mica la politica..

Anonimo ha detto...

ehy lorè...le mie puglie mi hanno deluso più dell'italia intera...un paese che aveva votato un gay di rifondazione si ritrova a far vincere la cdl...avevo invano sperato nelle cose che "cambiano"...

è che al parlamento aspettano me e te...

Anonimo ha detto...

lusingata di essere innalzata a problema italiano.

Anonimo ha detto...

grazie per non citare i nostri nomi..vergognati

Anonimo ha detto...

Non sei un problema italiano, dio ce ne scampi e liberi :D, altrimenti sarebbero veramente interessati milioni di italiani. Fortunatamente sei un problema limitato e limitante, anche se una persona rappresentativa di questa "patologia" è già troppo per i miei gusti. Spero solo tu trovi un rimedio presto o tardi che sia.

Anonimo ha detto...

uahahahahhahahahahahahahahaha

nono, aspetta..

uahahahahahahhahahaahhahahahahahhahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahahhahahahahahahhahahahahahahahahahahahah.

nessuno mi aveva dato del "problema limitato e limitante" sono quasi commossa!

peccato che io abbia una particolare perversione per tutto ciò che considero patologia. quest'aspetto non rientrava nella categoria patologia. grazie di avermi illuminato. mi ci applicherò con maggiore dedizione.

[vorrei farti notare solo una cosa cara(/o) elendil: è nella natura umana avere idee, che si trasformano in giudizi di ampio respiro sugli altri. esattamente come tu hai fatto con me senza sapere perchè ho scritto determinate cose, senza conoscere il contesto, senza -evidentemente- riconoscere il tono fortemente ironico del tutto. così, per amore della puntualizzazione]

Anonimo ha detto...

Sono commosso anche io dalle tue risate di "ampio respiro" davanti alle mie affermazioni. Una cosa è pensare che l'atteggiamento di una persona giudicante 25 milioni di persone come "papponi" sia in un certo qual modo "sconveniente", un altro è l'atto in sé di giudicarli a priori senza conoscerle tutte 25 milioni (se hai un agenda così ricca mi scuso). Riguardo al tuo tono, per amore della puntualizzazione (ma più che altro per amore della lingua italiana) direi che è un tono giovenalesco oppure sarcastico. -Evidentemente- (in my opinion) sono esempi di satira/sarcasmo privi di un qualche fondamento.

Anonimo ha detto...

concordando che siamo in evidente disaccordo sulla natura di quelle che sono le mie azioni [ti devo ringraziare perchè è da tanto tempo che nessuno prestava una tale attenzione ai miei gargarismi, soprattutto dandogli anche un giudizio quasi da critica letteraria], beh, in virtù del comune amore per la puntualizzazione e per la lingua italiana: un cordiale saluto.